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Disinformazione e social nel 2025: come capire se una notizia è falsa

Video sintetici, immagini alterate e link sospetti: una guida pratica per verificare notizie online e difendersi dalla disinformazione che dilaga sui social

Disinformazione e social nel 2025: come capire se una notizia è falsa – sunzi.it

Bei vecchi tempi quando la fake news era “solo” una notizia esca per ingenui e analfabeti funzionali. Ovviamente è una provocazione ma è una provocazione che spiega a suo modo come stanno cambiando i tempi e di conseguenza come è cambiata la disinformazione negli anni 2020.

Una trasformazione radicale, una strategia comunicativa che si fa sempre più raffinata e segue criteri anche scientifici per portare di proposito la popolazione a credere a una verità piuttosto che a un’altra. Ed è inquietante, perché somiglia sempre di più a ciò che alcuni scrittori lungimiranti avevano tracciato nei loro romanzi distopici.

Certo, le piattaforme social hanno provato a modo loro a intensificare gli sforzi di controllo, ma sembra una lotta impari contro un mostro che diventa sempre più grosso e difficile da afferrare. E alla fine, in questa infinita lotta fra gatto e topo, a trionfare è chi riesce a manipolare meglio le emozioni degli utenti.

Un esempio ci arriva da un episodio del 2023 accaduto in Slovacchia: un deepfake audio ha falsamente attribuito a un politico delle dichiarazioni mai fatte, influenzando l’opinione pubblica proprio alla vigilia delle elezioni. Questo tipo di contenuto, diffuso attraverso social media e chat private, dimostra quanto sia sofisticata e pericolosa la disinformazione odierna.

Come riconoscere una fake news: alcuni consigli utili

Le fake news sono infami, sono subdole anche perché tendono ad attecchire sui nostri bias cognitivi, favorite dagli algoritmi dei social media che premiano i contenuti in grado di suscitare reazioni emotive intense come indignazione, paura o stupore.

Come riconoscere una fake news: alcuni consigli utili – sunzi.it

E più si va avanti più la questione si fa preoccupante, perché ci accorgiamo che presto o tardi una notizia volutamente manipolatoria potrebbe colpire anche noi, incidendo su un ambito nel quale siamo facilmente emozionabili e quindi inevitabilmente manipolabili.

Ma cosa fare quindi per non cadere in questo infido tranello? La prima, ineludibile attività, è quella di adottare un approccio metodico e critico su qualsiasi contenuto troviamo online, anche quello che ci sembra affidabile e “buono”, perché magari tocca delle corde nelle quali ci rispecchiamo.

Si parte direttamente dal titolo, spesso sensazionalistico solo per attirare click. Ma leggere il testo è importante per capire se era solo un clickbait o c’è dell’altro nel pezzo che può portarci fuori strada.

Altri aspetti importanti sono rappresentati dal controllare la data di pubblicazione, l’URL del sito, cercare la fonte primaria dell’informazione, verificare l’autenticità dell’autore, confrontare la copertura mediatica della notizia. Seguire i fact-checker, sia nazionali che internazionali, può offrire una valida assistenza nel distinguere le notizie autentiche dalle false.

Un semplice trucco consiste nel copiare una frase chiave della notizia tra virgolette e cercarla su Google: se emergono smentite o se la stessa frase appare su siti di dubbia affidabilità, è probabile che si tratti di una notizia falsa.

In questo può darci una mano anche l’intelligenza artificiale: fare uno screenshot dell’articolo e proporlo a una IA per farne verificare l’attendibilità può essere un buon approccio, a patto però di leggere bene quali sono i riscontri del tool e la sua analisi approfondita. Leggere, approfondire, arrivare fino alla fine senza distrarsi: questo è il punto di partenza di tutto, che sia un articolo beccato sui social o un’analisi sullo stesso fatto da qualche fonte più attendibile.

Antonio Papa

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Antonio Papa