Il modo in cui fanno “mangiare” l’IA ha dell’incredibile. Così l’intelligenza artificiale riesce a sapere tutto.
L’intelligenza artificiale ha un ruolo sempre più importante nella società. Negli ultimi anni il suo impatto è cresciuto notevolmente e, ormai, viene utilizzata in numerosi settori. Sappiamo tutti che, in campo tecnologico, ogni giorno vengono fatti importanti passi avanti. Ma in quanti conoscono davvero il funzionamento dell’IA? Il modo in cui viene “nutrita” è sorprendente.
Quando parliamo di intelligenza artificiale facciamo riferimento ad una tecnologia avanzata che permette di creare sistemi informatici in grado di svolgere compiti simulando le capacità umane – come comprendere il linguaggio, imparare dai dati, fare ragionamenti, prendere decisioni, risolvere problemi, riconoscere immagini e suoni.
L’IA non fa altro che imitare l’intelligenza umana grazie ai dati e agli algoritmi. Il suo funzionamento si basa sui modelli, ovvero i programmi usati per estrapolare schemi specifici da una raccolta di insiemi di dati. Questi sistemi ricevono gli output, per poi elaborare risposte e azioni pertinenti, e il loro addestramento è fondamentale.
Per funzionare al meglio l’intelligenza artificiale ha bisogno di raccogliere informazioni, tra cui testi, immagini, video, dati numerici e audio, che può continuare ad immagazzinare nel tempo per migliorarsi e aggiornarsi. Per “nutrirsi” l’IA attinge da diverse fonti: informazioni già presenti (come libri, articoli, siti, immagini pubbliche online e dati aziendali) o ricerche web sono alcuni esempi.
L’azienda Treventus Imaging Solutions si occupa della produzione di sistemi di digitalizzazione automatica di libri. Il suo modello principale è il ScanRobot 2.0 MDS, noto anche come “automatic book scanner” e diventato famoso per le sue sorprendenti capacità.
È in grado di scansionare fino a 2.500 pagine all’ora, con un sistema di turning automatico che gli permette di girare le pagine senza un contatto diretto. Inoltre, è dotato di un’illuminazione LED definita “book‑ and user‐friendly”, priva di vetro di pressione in certe configurazioni. Il sistema ottico, invece, assicura una scansione senza distorsioni fino alla piega del libro, a seconda degli standard di qualità per archiviazione.
Oltre ai libri, lo ScanRobot può scansionare documenti rilegati risparmiandoci dal dover separare le copertine o smontare l’intero volume. Con la sua apertura regolabile tra 60° e 100° gira pagina con delicatezza ed è meno invasivo se paragonato ai sistemi che appiattiscono il libro. I dati raccolti vengono usati per “nutrire” modelli di intelligenza artificiale che, grazie alle notevoli quantità di testo, possono imparare arricchendosi sempre più.
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