Sunzi (Sun-Tzu)

L'arte della guerra Sun Tzu (Sunzi)

Capitolo 12
Attacco con il Fuoco


1. Sono cinque i sistemi di attacco con proiettili incendiari: lanciarli contro le persone, i magazzini, gli equipaggiamenti, gli accampamenti e gli arsenali.

2. Per impiegare il fuoco, bisogna disporre di mezzi opportuni e aspettare il clima giusto: arido e ventoso.

3. Gli equipaggiamenti necessari per attuare un attacco col fuoco devono essere sempre pronti e disponibili.

4. Quatto sono i climi adatti e giorni appropriati per poter appiccare il fuoco.

5. “Climi” significa quando è caldo torrido; “giorni” significa quando la luna è in Sagittario o nella costellazione di Alfaraz, I, o in Cien, poiché questi sono i giorni in cui si alza il vento.

6. Ricorda: negli attacchi con il fuoco bisogna essere pronti a rispondere al mutamento delle situazioni.

7. Quando il fuoco divampa nel campo nemico, coordina immediatamente la tua azione dall’esterno. Però, se le truppe nemiche rimangono in ordine, non attaccare ma aspetta il momento opportuno.

8. Quando il fuoco raggiunge l’altezza massima, attacca se puoi. Altrimenti, soprassiedi.

Commento di Tu Mu (803-853 d. C. – Letterato, poeta, funzionario della Corte Imperiale): "In genere si attacca col fuoco non per affidare alle fiamme il compito di distruggere, ma per gettare scompiglio nel nemico prima di andare all’assalto. Perciò, quando le fiamme sono alte attacca. Ma se il fuoco è stato domato e il nemico si è ricomposto, il vantaggio nell’attacco è perso […]."

9. Se attizzi l’incendio fuori del campo nemico, non aspettare che le fiamme ne abbiano raggiunto l’accampamento. Incendio a tempo opportuno.

10. Se il fuoco divampa con forza sopravento, non attaccare sottovento.

11. Se il vento soffia durante il giorno, nella notte si placherà.

12. Ricorda: l’esercito deve conoscere le situazioni che si determinano in seguito ai cinque diversi sistemi d’attacco col fuoco, ed essere in grado di cogliere l’occasione opportuna.

13. Chi impiega il fuoco per sostenere i propri attacchi, è sagace: chi impegna le inondazioni, è potente.

14. L’acqua può isolare un nemico, ma non distruggerlo.

Commento di Ciang Yu (960 – 1079 (?) d.C. Letterato): "L’impiego intelligente del fuoco facilita l’attacco. L’acqua divide il nemico, e tu sei più forte di un nemico diviso."

15. Ricorda: vincere le battaglie e raggiungere i propri obbiettivi militari, ma trascurare di sfruttarne i risultati, è un fatto molto negativo, e può essere definito “una disastrosa trascuratezza”.

16. Non assegnare adeguate ricompense dopo una battaglia vinta o un assedio portato a termine con successo ha effetto negativo, e ti fa considerare avaro.

17. È per questo che c’è il detto: i sovrani illuminati decidono la guerra, e i buoni generali ne realizzano i piani.

18. Agisci soltanto nell’interesse dello Stato. Se non sei più che sicuro di riuscire, non impiegare uomini. Se non sei in pericolo, non combattere.

19. Un Sovrano non può mobilitare un esercito soltanto per uno scatto d’ira, né un generale può combattere soltanto perché mosso dalla collera. Infatti, mentre un uomo in collere può recuperare la calma, e un uomo risentito può rasserenarsi, uno Strato finito in pezzi non può essere ripristinato, né i morti possono essere restituiti alla vita.

20. Il Sovrano illuminato è dunque prudente, e il buon generale lo mette in guardi contro azioni temerarie. In questo modo lo Stato è sicuro e la forza militare rimane integra.